Una giornata sul Caporal
La chiusura delle regioni ci ha fatto rendere conto che in Piemonte non siamo messi così male per
l’arrampicata su roccia.
Dopo una prima uscita sullo stupendo calcare del Mongioie, in Alta Val Tanaro, abbiamo deciso di
misurarci con lo gneiss della Valle Orco, che offre una scalata esigente in fessure e placca.
Con Gabriel, ottimo arrampicatore, abbiamo scelto la parete del Caporal, forse la più severa delle
strutture dell’alta valle. La scarsezza di appigli e la sua verticalità fanno del Caporal una parete ricca
di itinerari caratterizzati da tratti più o meno lunghi di arrampicata artificiale, ove la progressione è
fatta con l’aiuto di chiodi e altre tipologie di protezioni infisse nella roccia.Oggi alcune di queste linee sono state salite interamente in arrampicata libera e sono diventati itinerari di alta difficoltà.
La nostra scelta è quindi caduta su una combinazione di più linee, che costituisce forse la maniera
più semplice per raggiungere la cima del Caporal, senza dover ricorrere all’artificiale e senza
scalare su difficoltà proibitive. E’ comunque necessaria una buona preparazione sul 6b+/6c per
godersi veramente i vari passaggi chiave della via.
I primi due tiri sono la via dell’Orecchio del Pachiderma: dopo un primo tiro di 6a perfetto per dare
la sveglia, si arriva al caratteristico orecchio che costituisce sicuramente una delle più estetiche
fessure della valle Orco. Interamente da proteggere e ottimo banco di prova per cimentarsi in vari
tipi di incastro.
Secondo e terzo tiro sono all’insegna della tecnica in placca, su appigli che via via si fanno più
piccoli: si tratta del tratto centrale della via Itaca nel Sole.
Quando Itaca si impenna per affrontare il suo caratteristico scudo liscio, il nostro itinerario piega
leggermente a sinistra, sulla via dei Tempi Moderni. Con tre tiri molto divertenti si riesce a
superare un dedalo di strapiombi e diedri, con un solo passo oltre il 6c.
Arrivati in cima ci prendiamo il tempo per ammirare il panorama e goderci la soddisfazione di aver
scalato una linea così bella e varia.
Mentre ci caliamo vediamo scorrere di fronte a noi le fessure di Rattle Snake e già pensiamo alla
prossima sfida…
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– La linea della combinazione sul Caporal